martedì 5 luglio 2011

Un referendum per tornare a scegliere i parlamentari

Una iniziativa per quesiti che ci facciano tornare all'uninominale

di Pierluigi Castagnetti


 

Che si parli in questi giorni di referendum per modificare la legge elettorale vigente (il cosiddetto porcellum) non deve sembrare stravagante, senza nulla togliere alla drammatica urgenza di altri temi come la manovra economica.

La legislatura, infatti, sta rapidamente scivolando verso la sue fine e il paese non può permettersi di andare alle elezioni ancora una volta con questa legge elettorale.

La ragione vorrebbe che fosse il Parlamento a farsi carico del problema ma, come sappiamo, la maggioranza Berlusconi-Bossi-Scilipoti non ne vuole neppure sentire parlare. Allora è giusto chiedere al popolo di assumersi la responsabilità dell'iniziativa, con un referendum che, come prevede il nostro ordinamento, non può che essere abrogativo. Non si potrà infatti – come sarebbe giusto e più comprensibile – puntare alla abrogazione totale della legge elettorale vigente, perché la Costituzione prevede che il paese non possa restare privato neppure per un giorno di un ordinamento elettorale e, dunque, si dovrà procedere per abrogazioni parziali che ne correggano le maggiori distorsioni e conservino l'efficacia della parte restante della legge.

Per queste ragioni da molto tempo mi permetto di insistere, insieme ad altri colleghi parlamentari a importanti costituzionalisti e a personalità della società civile, per la presentazione di quesiti referendari che intervengano selettivamente sulla legge 270/2005 in modo da fare rivivere le legge pre-esistente, cioè la "Mattarella".

Com'è possibile? Semplice. Poiché la legge Calderoli introduce, stravolgendolo, modifiche di varie parti dell'ordinamento precedente, basta eliminare quelle modifiche e per fare ritrovare "in vita" ciò che si era voluto estinguere. Oppure, se non si vuole parlare esplicitamente di rivivescenza, si può dire che, abrogando quelle parti del porcellum che avevano straziato la legge precedente, resta comunque un testo organico ed efficace.

Il progetto è assolutamente chiaro e gli elettori saranno messi nella possibilità di una scelta precisa e consapevole: il porcellum o il mattarellum.

E' il caso di ricordare che la legge Mattarella già è stata applicata in tre precedenti elezioni politiche con effetti positivi per il sistema e soddisfacenti per i cittadini i quali, attraverso l' assegnazione del 75 per cento dei seggi in collegi uninominali composti mediamente da 100.000 elettori hanno avuto la possibilità di scegliere candidati conosciuti e "controllabili", e l'assegnazione del restante 25% su liste di partito e sistema proporzionale hanno avuto la possibilità di esprimere una opzione politica corrispondente al proprio orientamento "non mediato". E' questo il modo per conservare una forma di maggioritario mitigato, senza regali scandalosi di premi di maggioranza che non esistono in nessun altro paese democratico al mondo.

È peraltro noto che in questi giorni si sta iniziando la raccolta delle firme per altri referendum abrogativi presentati dal professor Passigli i quali però, aldilà dei robusti dubbi sulla loro ammissibilità, hanno il torto di provocare il ritorno a un sistema proporzionale puro (con il solo limite di una soglia del 4%), senza peraltro restituire all'elettore il diritto di selezionale i propri candidati, non essendo possibile infatti con i quesiti medesimi restituire - come si vorrebbe fare intendere - il voto di preferenza.

A me sembra più lineare la nostra proposta che non dissipa quel pochissimo di buono che in materia istituzionale ha realizzato la cosiddetta seconda repubblica. Può anche accadere che tale iniziativa referendaria induca il parlamento a una rivisitazione radicale delle legge Calderoli. Se cosi sarà non c'è che da compiacersene, essendo la sede parlamentare normalmente più consona ad affrontare materia tanto complesse. Ma l'inerzia no, non è più accettabile. Ne hanno dato prova in modo inequivocabile gli elettori nei recenti quattro referendum. I partiti del centro sinistra, il Pd in primis, non possono limitarsi ad attendere che le cose accadano.


 

venerdì 1 luglio 2011

Tutti gli iscritti sono invitati a partecipare all'assemblea che si terrà mercoledì 6 luglio pv alle ore 21 presso la sede del circolo PD di via Negroni.
All'ordine del giorno
-Commento e valutazioni sulle trascorse elezioni amministrative maggio 2011
-Varie ed eventuali

Buona giornata

Giordano Mazzurana