sabato 28 febbraio 2009

Invito convegno


Tra Centralismo e Federalismo

Come organizzare lo Stato


Arturo Bodini

Le autonomie locali


Giuseppe Adamoli

Le regioni tra Stato e autonomie


On.le Roberto Zaccaria

Realizzazione dell'articolo cinque




Presiede

On.le Pierluigi Castagnetti


Coordina

Mario Barbaro


Partecipano

Ezio Casati

Segretario provinciale di Milano

Stefano Draghi

Coordinatore dei Circoli di Milano




Lunedì 2 marzo ore 18,00

Via Vivaio 1 – Sala Affreschi

Milano


giovedì 26 febbraio 2009

convocazione consiglio comunale

COMUNE DI PESSANO CON BORNAGO
PROVINCIA DI MILANO
Via Roma, 31 – cap. 20060 – tel. 02.9596971 Fax 02.959697230

AVVISO DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

IL SINDACO

Visto l’art. 40 del Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali del 18.08.2000, n. 267

RENDE NOTO

che alle ore 20.00 del giorno giovedì 26 febbraio 2009 si riunirà in seduta STRAORDINARIA il Consiglio Comunale presso la sala consigliare sita al 1° piano dell’edificio “la Filanda (ex-Else)” - Piazza della Resistenza per la trattazione del seguente

ORDINE DEL GIORNO

1. Bilancio di Previsione Anno 2009. Variazione alle dotazioni di competenza N. 1.
2. Adozione modifica piano di classificazione acustica del territorio comunale in conformità alle
prescrizioni di cui alla sentenza tar n. 5234/2008.
3. Identificazione aree da acquisire al patrimonio edilizio comunale in relazione agli abusi edilizi
realizzati in Cascina Pariana.
4. Modifica del regolamento comunale per la disciplina dei contratti.
5. Sostituzione, a seguito dimissioni, componente e presidente della commissione consiliare
permanente ''bilancio, programmazione e tributi'' e della commissione consiliare ''sicurezza del
territorio''.
6. Applicazione dell'art. 2, comma 28, legge n. 244/2007.
7. Modifica Statuto del Consorzio Intercomunale zona di sviluppo industriale Gorgonzola/Pessano con Bornago.

Pessano con Bornago, 20 febbraio 2009

IL SINDACO
Caridi Giuseppe

mercoledì 25 febbraio 2009

Prossimo appuntamento

3° FORUM CIRCOLI DEL PARTITO DEMOCRATICO LOMBARDO

che si terrà il prossimo SABATO 7 MARZO alle ORE 10 PRESSO L’HOTEL MICHELANGELO di Via Scarlatti 33 in Milano (adiacente Stazione Centrale)

Ore 10.00: introduzione di Maurizio MARTINA - Segretario Pd Lombardia

Ore 10.30: apertura dibattito

Ore 12.30: intervento di Piero FASSINO

Ore 13.00: presentazione nuovo sito web www.pdlombardia.it

Conferma la tua partecipazione alla mail: organizzativo@pdlombardia.it

Inviaci le tue idee sulle buone pratiche dei Circoli scrivendo all’indirizzo: comunicazione@pdlombardia.it

Durante il Forum verrà distribuito materiale di lavoro per tutti i circoli



Un saluto cordiale,

Giovanni B. Magnoli Bocchi
Responsabile Organizzazione e Comunicazione - PD Lombardia

martedì 17 febbraio 2009

APPELLO

CONTRO IL CINISMO DI BERLUSCONI E DELLA DESTRA

Contro le parole e le azioni di un Presidente del Consiglio

che mostra un incredibile disprezzo per il dolore di una famiglia

e che piega l'universalità della legge al suo istinto populista

e al suo lucido disegno autoritario

PER LA LAICITÀ DELLO STATO,

PER LA LIBERTÀ DI SCEGLIERE I PROPRI VALORI

Contro l'invadenza di una politica che vuole fondare il suo potere sul corpo dei cittadini

PER UNA LEGGE SUL TESTAMENTO BIOLOGICO

che permetta agli individui – e non allo Stato – di decidere

della propria vita e della propria morte

PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE

E DELLA REPUBBLICA

Contro le inqualificabili ingiurie di Berlusconi alla Costituzione repubblicana

e contro ogni progetto di revisione della Carta in senso autoritario

CHIEDIAMO

_ che i Deputati e Senatori del Partito Democratico si impegnino a votare

compattamente contro qualsiasi legge che violenti il corpo e i valori

delle persone in nome di un'ideologia antidemocratica

_ che il Partito Democratico dica una parola chiara in difesa della laicità

dello Stato e della libertà di scelta

Noi non abbiamo certezze assolute sulla vita e sulla morte:

vogliamo solo che nessuno possa imporre agli altri le proprie

RINGRAZIAMO E SOSTENIAMO

il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

per il suo corretto e tenace ruolo di garante della Costituzione

e dell'equilibrio dei poteri dello Stato.

Firma il nostro appello! _

Scrivi a libertadiscelta@gmail.com

Primi firmatari:

Luca Pozzati, PD Novate Milanese

Vittoria Valenti, Portavoce PD Ossona - Direzione metropolitana PD Milano – Giovani Democratici

Alessandro Russo, Portavoce PD Solaro – Consigliere Comunale – Direzione metropolitana PD Milano

Federico D'Adda, Circolo PD "Fratelli Cervi" Milano – Giovani Democratici

Luigi Corbari, Segretario metropolitano Giovani Democratici – Direzione metropolitana PD Milano

Mattia Abdu, Consigliere di Zona 1 Milano – Direzione metropolitana PD Milano

Simona Agliuzzo, PD Solaro – Giovani Democratici

Maria Virginia Bagnoli, Circolo Interuniversitario PD Milano – Giovani Democratici

Alberto Bassi, Circolo 02PD Milano – Giovani Democratici

Sara Borgio, Circolo Giovani Democratici dell'Altomilanese

Tommaso Canetta, Coordinatore Circolo PD Porta Romana Milano – Giovani Democratici

Andrea Catania, PD Cinisello Balsamo – Direzione metropolitana PD Milano - Giovani Democratici

Selena Cavallo, PD Garbagnate – Giovani Democratici

Ludovica Cherchi, Circolo Interuniversitario PD Milano – Giovani Democratici

Fabrizio Colombo, PD Bernate Ticino – Giovani Democratici

Ilaria Cova, PD Busto Garolfo - Consigliere Comunale

Marco Lorenzo Crociani, PD Melzo – Direzione metropolitana PD Milano - Giovani Democratici

Jacopo De Tullio, Circolo PD Clapiz-Chiesa Rossa

Marta Del Grandi, PD Abbiategrasso – Giovani Democratici

Francesco Fasano, Consigliere di Zona 6 Milano – Circolo PD Giambellino-Inganni

Federico Fornaroli, PD Arluno – Giovani Democratici

Francesco Ferraro, PD Zona 1 Milano – Giovani Democratici

Eleonora Galimberti, PD Novate Milanese – Giovani Democratici

Camilla Garavaglia, PD Ossona – Giovani Democratici

Fabio Gaspani, PD Marcallo – Giovani Democratici

Alessandra Gatti, Circolo Interuniversitario Milano – Giovani Democratici

Lele Granziero, Segreteria PD zona Abbiatense-Magentino – Consigliere Comunale Abbiategrasso

Fabio Longo, PD Magenta – Giovani Democratici

Marta Maccazzola, PD Bernate Ticino – Giovani Democratici

Alan Mantoan, PD Magnano – Giovani Democratici

Pierfrancesco Maran, Consigliere Comunale Milano – Circolo 02PD Milano

Luca Nuvoli, PD Arese – Giovani Democratici

Elisabetta Pandolfo, PD Solaro – Giovani Democratici

Giorgio Pittella, Circolo PD "Bovisadergano" Milano– Giovani Democratici

Lia Quartapelle, Portavoce Circolo 02PD Milano – Direzione metropolitana PD Milano

Paolo Razzano, Portavoce PD Magenta, Consigliere Comunale – Giovani Democratici

Andrea Riccardi, Circolo PD "Porta Romana" – Giovani Democratici

Mara Rubichi, PD Cesano Boscone – Direzione metropolitana PD Milano - Giovani Democratici

Bianca Russo, Circolo Interuniversitario PD Milano - Giovani Democratici

Vincenzo Salvaggio, PD Magenta – Consigliere Comunale – Giovani Democratici

Alberto Samori, PD Porta Genova Milano– Giovani Democratici

Luca Signori, PD Cesate – Giovani Democratici

Vincenzo Spallina, Circolo Interuniversitario PD Milano – Giovani Democratici

Emma Squillaci, Assessore PD Cassina De' Pecchi

Giovanni Susta, Circolo Interuniversitario PD Milano - Giovani Democratici

Pier Paolo Trussi, PD Zona 8 Milano – Giovani Democratici

Chiara Vitale, Circolo PD "Lia Bianchi" Milano

Guido Zichichi, Portavoce Circolo Interuniversitario PD Milano – Direzione metropolitana PD Milano -

Giovani Democratici

Luca Ziviani, PD Abbiategrasso – Giovani Democratici

sabato 14 febbraio 2009

L’ETICA DI FRONTE ALLA VITA VEGETALE

Repubblica — 13 febbraio 2009

Se le circostanze non fossero tragiche, si potrebbe dire alla Chiesa gerarchica dei nostri

giorni, con una leggera ironia e una pacca sulla spalla: "Dio esiste ma non sei tu, rilassati".

Il problema infatti è anzitutto nervoso.

Riguarda il controllo dei sentimenti e delle passioni.

Un controllo che la direzione spirituale sapeva insegnare agli uomini di Chiesa di un tempo,e che invece oggi sembra smarrito.

Assistiamo allo spettacolo di una Chiesa isterica: che non è amareggiata ma arrabbiata, che non parla ma grida, anzi talora insulta, che non suggerisce ma ordina, che non critica ma impone alzando la voce, o facendo pressioni su chi tiene il bastone del comando.

Non discuto la buona intenzione di combattere per la giusta causa, mi permetto però di dubitare sullo stile e più ancora sull' efficacia evangelizzatrice di tale battaglia.

L' unico "cardinale" che ha pronunciato parole sagge e coraggiose è stato Giulio Andreotti, quando ha giudicato il decreto governativo un' indebita invasione nella sfera privata delle persone.

Andreotti è uno dei rari cattolici che ancora ricorda e pratica la capitale distinzione tra etica e diritto, che è, a mio avviso, il punto decisivo di tutta la questione.

Personalmente ero contrario all' interruzione dell' idratazione di Eluana.

Se mi trovassi io a vivere una condizione del genere (o peggio ancora uno dei miei figli) vorrei che mi si lasciasse al mio posto di combattimento nel grande ventre della vita anche con la sola vita vegetale: nessun accanimento terapeutico, ma vivere fino in fondo la vita lasciandomi portare dall' immenso respiro dell' essere, secondo la tradizionale visione della morale della vita fisica non solo del cattolicesimo ma anche delle altre grandi tradizioni spirituali.

Chissà poi che cosa significa "vita vegetale": da precisi esperimenti è

risaputo che anche le piante provano emozioni, e reagiscono con fastidio a un certo tipo di

musica e con favore a un altro (dicono che la preferita sia la musica sacra indù della

tradizione vedica).

La vita vegetale è una cosa seria, ognuno di noi la sta vivendo in questo

momento, basta considerare la circolazione del sangue, il metabolismo, il sistema linfatico.

Il fatto, però, è che non si trattava di me, ma di Eluana, e che ciò che è un valore per me,

non lo era per lei.

Una diversa concezione della vita produce una diversa etica, e da una

diversa etica discende una diversa modalità di percepire e di vivere le situazioni concrete,

così che ciò che per uno può essere edificazione, per un altro si può trasformare in tortura.

Si pensi alla castità, alla clausura, al martirio e ad altri valori religiosi, che per alcuni non

sono per nulla valori ma un incubo spaventoso solo a pensarli.

Il padre di Eluana ha lottato per liberarla da ciò che per lei era una tortura, ed è probabile che la conoscesse un po' meglio del ministro Sacconi e del cardinal Barragan.

Grazie allo stato di diritto, alla fine l' ha liberata.

Io non sono d' accordo? È un problema mio, non si trattava di me, ma di lei.

Tutto molto semplice, come sempre è semplice la verità.

Ora aspettiamo una legge sul testamento biologico, e io penso che il compito dello Stato sia precisamente quello di produrre, a partire dalle diverse etiche dei cittadini, una legge ove tutti vedano riconosciuta la possibilità di vivere e di morire secondo la propria concezione del mondo.


 

Se lo Stato fa questo, realizza la giustizia, che, com' è noto, consiste nel dare a ciascuno il suo.

La distinzione tra etica e diritto è decisiva.

A questo punto però sento la voce di Benedetto XVI che rimprovera questa mia prospettiva di "relativismo" in quanto privilegia la libertà del singolo a scapito della verità oggettiva.

È mio dovere cercare di rispondere e lo faccio ponendo una domanda: Dio ha voluto oppure no l' incidente stradale del 18 gennaio 1992 che ha coinvolto Eluana?

A seconda della risposta discende una particolare teologia e una particolare etica.

Io rispondo che Dio non ha voluto l' incidente.

L' incidente, però, è avvenuto.

In che modo allora il mio negare che Dio abbia voluto l' incidente non contraddice

il principio dell' onnipotenza divina? Solo pensando che Dio voglia sopra ogni cosa la libertà del mondo, e precisamente questa è la mia profonda convinzione.

Il fine della creazione è la libertà, perché solo dalla libertà può nascere il frutto più alto dell' essere che è l' amore.

Ne viene che la libertà è la logica della creazione e che la più alta dignità dell' uomo è l'

esercizio della libertà consapevole deliberando anche su di sé e sul proprio corpo.

È verissimo che la vita è un dono di Dio, ma è un dono totale, non un dono a metà, e Dio non è come quelli che ti regalano una cosa o ti fanno un favore per poi rinfacciartelo in ogni momento a mo' di sottile ricatto.

Vi sono uomini di Chiesa che negano al singolo il potere di autodeterminazione.

Perché lo fanno? Perché ospitano nella mente una visione del mondo

all' insegna non della libertà ma dell' obbedienza a Dio, e quindi sono necessariamente

costretti se vogliono ragionare (cosa che non sempre avviene, però) a ricondurre alla

volontà di Dio anche l' incidente stradale di Eluana.

Delle due infatti l' una: o il principio di autodeterminazione è legittimo perché conforme alla logica del mondo che è la libertà (e quindi l' incidente di Eluana non è stato voluto da Dio); oppure il principio di autodeterminazione non è legittimo perché la logica del mondo è l' obbedienza a Dio (e quindi l' incidente è stato voluto da Dio). Tertium non datur.

Per questo io ritengo che la deliberazione della libertà sulla propria vita non solo non sia relativismo, ma sia la condizione per essere conformi al volere di Dio.

Il senso dell' esistenza umana è una continua ripetizione dell' esercizio della libertà, a partire da quando abbiamo mosso i primi passi, con nostra madre dietro, incerta se sorreggerci o lasciarci, e nostro padre davanti, pronto a prenderci tra le sue braccia.

In questa prospettiva ricordo alcune parole del cardinal Martini: «È importante riconoscere che la prosecuzione della vita umana fisica non è di per sé il principio primo e assoluto. Sopra di esso sta quello della dignità umana, dignità che nella visione cristiana e di molte religioni comporta una apertura alla vita eterna che Dio promette all' uomo.

Possiamo dire che sta qui la definitiva dignità della persona...

La vita fisica va dunque rispettata e difesa, ma non è il valore supremo e assoluto».

Il valore assoluto è la dignità della vita umana che si compie come libertà.

Sarebbe un immenso regalo a questa nazione lacerata se qualche esponente della gerarchia ecclesiastica seguisse l' esempio della saggia scuola democristiana di un tempo esortando gli smemorati politici cattolici dei nostri giorni al senso della laicità dello stato.

Li aiuterebbe tra l' altro a essere davvero quanto dicono di essere, il partito "della libertà". Che lo siano davvero e la garantiscano a tutti, così che ognuno possa vivere la sua morte nel modo più conforme all' intera sua vita.


 

VITO MANCUSO