lunedì 20 maggio 2013


A PROPOSITO DELLE SALE DA GIOCO
Il gioco d’azzardo lecito «sta distruggendo le persone, le famiglie, le comunità e sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero producendo sofferenza psicologica, di relazione, educativa, materiale, di aspettativa di futuro. Altera presupposti morali e sociali degli italiani sostituendo i valori fondati sul lavoro, sulla fatica e sui talenti». E ancora «intorno ai luoghi nel gioco d’azzardo si organizza la criminalità dei furti, degli scippi e dell’usura e la grande criminalità dellemafie». Il virgolettato appartiene al “Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo” che il nostro Comune ha sottoscritto. Le sale da gioco sono una vera e propria emergenza sociale e i numeri ne sono la conferma. La dilagante proliferazione del gioco d’azzardo produce i seguenti numeri: 94 miliardi la spesa per i giochi in Italia nel 2012, 7 miliardi e 900 milioni di tasse, terza industria italiana. Questo significa il 12% della spesa delle famiglie italiane. I giocatori abituali sono 15 milioni di cui 3 a rischio patologico e 800.000 le persone con problemi di ludopatia in Italia. Pur essendo trasversale a tutte le categorie sociali, il gioco d’azzardo ha tra le sue vittime le persone che dovrebbero godere maggiori tutele e sono tentate di risolvere con una “giocata” problemi stratificatisi negli anni. Ognuno degli attori è alla ricerca di superare i propri deficit: lo Stato e i giocatori. Ma i deficit, si scoprirà, saranno più grandi. L’argomento assume la massima importanza per le Amministrazioni comunali che non hanno alcuna possibilità di autorizzare, regolare, verificare le sale che sono insediate nei territori, ma subiscono le conseguenze di scelte fatte ad altri livelli. Questa è infatti materia che lo Stato si riserva in modo esclusivo, intaccando l’autonomia degli Enti locali e impedendo di fatto provvedimenti volti alla tutela della salute dei propri cittadini, dei più deboli e influenzabili in particolare.
La diffusione delle sale del gioco d’azzardo e delle slot è avvenuta durante anni di governi di diverso segno, nella convinzione che attraverso le imposte sul gioco si potessero rimpinguare le esangui casse statali.
Una volta ancora l’apparente interesse dello Stato, quello dell’entrata da imposte sul gioco e del controllo sul gioco stesso perché non venga gestito in modo illegale e clandestino, si rivela fallace perché il costo sociale del gioco d’azzardo ammonta a 6 miliardi di euro ed è stato calcolato che il costo per il recupero di una persona malata per il gioco è di 38.000euro.
La ludopatia è stata inclusa dallo Stato tra le malattie inserite nei livelli essenziali di assistenza (LEA) di cui il Servizio Sanitario Nazionale è chiamato a farsi carico. I tentativi di regolamentarne la diffusione hanno prodotto risultati deludenti: non è stata introdotta nessuna valida limitazione. La Iobby dei concessionari e degli organizzatori del gioco è riuscita a far rimuovere anche la timida previsione regolamentare di mantenere ad almeno 500 metri dai luoghi sensibili, quali scuole e centri di aggregazione, l’insediamento delle sale del gioco d’azzardo. Per questo motivo nel “manifesto” si chiede una nuova legge nazionale per il contenimento
dell’offerta delle sale del gioco d’azzardo, sia consentito il potere di ordinanza dei Sindaci e il parere preventivo dei Comuni e delle Autonomie locali per l’installazione dei giochi d’azzardo.
Ma i Sindaci si organizzano in rete per condividere tutti gli strumenti disponibili: gli Statuti comunali, i Regolamenti, le Ordinanze, i controlli, e promuovono nei territori la costruzione di reti con associazioni,
volontari, polizia locale e forze dell’ordine per attivare iniziative culturali, attività di controllo, di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo.
È il momento di porre un deciso stop e attribuire alle Amministrazioni comunali la facoltà di intervenire con parere vincolante sul rilascio di nuove autorizzazioni.
Resta una grande e amara constatazione: lo Stato è all’affannosa ricerca di entrate e anziché
concentrarsi sulle attività di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, cerca, con le autorizzazioni all’apertura di nuove sale per il gioco d’azzardo, di far cassa.
Il Sindaco
Giordano Luigi Mazzurana
(la filanda)