martedì 7 luglio 2009

Il Partito Democratico deve farsi carico PRIMA di questi problemi e dopo, molto dopo, di chi sarà il segretario del Partito Democratico!


Questa lettera è stata scritta da Andrea Gattinoni, un attore che
si trovava a L´Aquila per presentare un film. Le parole sono dirette
a sua moglie ma rappresentano un´efficace testimonianza per tutti
quelli che a L´Aquila non ci sono ancora stati.

Oggetto: HO VISTO L´AQUILA


Lettera a mia moglie scritta ieri notte
Ho visto l´Aquila. Un silenzio spettrale, una pace irreale, le
case distrutte, il gelo fra le rovine. Cani randagi abbandonati al loro
destino. Un militare a fare da guardia ciascuno agli accessi alla
zona rossa, quella off limits. Camionette, ruspe, case sventrate.
Tendopoli. Ho mangiato nell´unico posto aperto, dove vanno tutti,
la gente, dai militari alla protezione civile. Bellissimo. Ho mangiato gli
arrosticini e la mozzarella e i pomodori e gli affettati. Siamo andati mentre in
una tenda duecento persone stavano guardando "Si Può Fare" . Eravamo
io, Pietro, Michele, Natasha, Cecilia, AnnaMaria, Franco e la sua
donna. Poi siamo tornati quando il film stava per finire. La gente
piangeva. Avevo il microfono e mi hanno chiesto come si fa a non impazzire,
cosa ho imparato da Robby e dalla follia di Robby, se non avevo
paura di diventare pazzo quando recitavo.
Ho parlato con i ragazzi, tutti trentenni da fitta al cuore. Chi
ha perso la fidanzata, chi i genitori, chi il vicino di casa.
Francesca stanno malissimo. Sono riusciti ad ottenere solo ieri
che quelli della protezione civile non potessero piombargli nelle tende
all´improvviso, anche nel cuore della notte, per CONTROLLARE. Gli anziani stanno
impazzendo.
Hanno vietato internet nelle tendopoli perché dicono che non gli
serve. Gli hanno vietato persino di distribuire volantini nei campi, con
la scusa che nel testo di quello che avevano scritto c´era la parola `cazzeggio´.
A venti chilometri dall´Aquila il tom tom è oscurato. La città è
completamente militarizzata. Sono schiacciati da tutto, nelle
tendopoli ogni giorno dilagano episodi di follia e di violenza
inauditi, ieri hanno accoltellato uno. Nel frattempo tutte le zone e i boschi
sopra la città sono sempre più gremiti di militari, che controllano ogni
albero e ogni roccia in previsione del G8. Ti rendi conto di cosa
succederà a questa gente quando quei pezzi di ***** arriveranno coi loro
elicotteri e le loro auto blindate? Lì???? Per entrare in ciascuna delle tendopoli
bisogna subire una serie di perquisizioni umilianti, un terzo
grado sconcertante, manco fossero delinquenti, anche solo per poter
salutare un amico o un parente. Non hanno niente, gli serve tutto. (Hanno) rifiutato
ogni aiuto internazionale e loro hanno bisogno anche solo di tute, di
scarpe da ginnastica. Per far fare la messa a Ratzinger, il governo ha speso
duecentomila euro per trasportare una chiesa di legno da
Cinecittà a L´Aquila.
Poi c´è il tempo che non passa mai, gli anziani che impazziscono.
Le tendopoli sono imbottite di droga. I militari hanno fatto
entrare qualunque cosa, eroina, ecstasy, cannabis, tutto. E´ come se
avessero voluto isolarli da tutto e da tutti, e preferiscano
lasciarli a stordirsi di qualunque cosa, l´importante è che all´esterno non
trapeli nulla.
Berlusconi si è presentato, GIURO, con il banchetto della
Presidenza del Consiglio. Il ragazzo che me l´ha raccontato mi ha detto che
sembrava un venditore di pentole. Qua i media dicono che lì va tutto
benissimo. Quel ragazzo che mi ha raccontato le cose che ti ho detto,
insieme ad altri ragazzi adulti, a qualche anziano, mi ha detto che "quello
che il Governo sta facendo sulla loro pelle è un gigantesco banco di
prova per vedere come si fa a tenere prigioniera l´intera popolazione di una
città, senza che al di fuori possa trapelare niente". Mi ha anche
spiegato che la lotta più grande per tutti lì è proprio non impazzire. In tutto
questo ci sono i lutti, le case che non ci sono più, il lavoro che non c´è
più, tutto perduto.
Prima di mangiare in quel posto abbiamo fatto a piedi più di tre
chilometri in cerca di un ristorante, ma erano tutti già chiusi
perché i proprietari devono rientrare nelle tendopoli per la sera. C´era un
silenzio terrificante, sembrava una città di zombie in un film di
zombie. E poi quest´umanità all´improvviso di cuori palpitanti e di
persone non dignitose, di più, che ti ringraziano piangendo per essere
andato lì.
Ci voglio tornare. Con quella luna gigantesca che mi guardava
nella notte in fondo alla strada quando siamo partiti e io pensavo a te
e a quanto avrei voluto buttarmi al tuo collo per dirti che non ti lascerò
mai, mai, mai.
Dentro al ristoro privato (una specie di rosticceria) in cui
abbiamo mangiato, mentre ci preparavano la roba e ci facevano lo
scontrino e fuori c´erano i tavoli nel vento della sera, un commesso dietro al
bancone ha porto un arrosticino a Michele, dicendogli `Assaggi,
assaggi´.
Michele gli ha detto di no, che li stavamo già comprando insieme
alle altre cose,ma quello ha insistito finché Michele non l´ha preso,
e quello gli ha detto sorridendogli: "Non bisogna perdere le buone
abitudini".
Domani scriverò cose su internet a proposito di questo, la gente
deve sapere.
Anzi metto in rete questa mia lettera per te.
Andrea Gattinoni, 11 maggio notte.








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