mercoledì 2 giugno 2010

LA CULTURA PER QUESTO GOVERNO E' UN INGOMBRO. LA PROVA? LA MANOVRA.


 

''Sara' opposizione dura in parlamento e nel paese: non consentiremo la morte della cultura italiana''.

L'annunciano le deputate democratiche della Commissione Cultura della Camera Emilia De Biasi e Manuela Ghizzoni che si domandano con ''quale coraggio il governo, e il Ministro Bondi, taglieranno un bilancio davvero assai magro, visto che per la cultura si spende lo 0,3% del Pil, in un paese, l'Italia, che possiede il 52% del patrimonio artistico mondiale, con eccellenze di straordinario valore nel campo dell'arte, dei beni culturali e ambientali, dello spettacolo''.

''Lo stralcio -proseguono De Biasi e Ghizzoni- dalla manovra della lista nera degli enti culturali da tagliare e' sicuramente un atto importante, quasi di buon senso, se di buonsenso si puo' parlare di fronte allo scempio di risorse che hanno fatto grande il nostro paese.

E tuttavia e' una goccia nel mare, se e' vero che tocchera' a Bondi decidere come e dove tagliare.

A chi tocchera' questa volta? A istituti culturali di prestigio, alla musica, al teatro, ai musei? Che ne sara' dell'archeologia, della tutela dei beni culturali e ambientali? Venderanno il Colosseo a qualche gonzo di passaggio?

Privatizzeranno il privatizzabile per fare cassa? Noi non lo consentiremo''.

''Ci sono altri modi per uscire dalla crisi.

Per esempio far pagare le tasse agli evasori, o far fruttare l'immenso patrimonio culturale, invece di considerarlo un inutile fardello di cui disfarsi il prima possibile -concludono le due parlamentari del Pd-

Per fare il Ministro della cultura ci vuole amore e volonta' di difendere il bene comune che si amministra.

Che credibilita' puo' avere un Ministro come Bondi che un giorno si' e l'altro pure attacca i lavoratori della

cultura, e poi si indigna se Tremonti gli taglia il bilancio?''.


 

Roma, 31 mag. (Adnkronos) –

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