mercoledì 11 giugno 2008

Ddl sicurezza

Pd : "intransigenza governo",annuncia battaglia

A poche ore dall'approdo in aula al Senato del decreto-sicurezza, che tra le altre misure prevede un giro di vite contro i clandestini che commettono reati, l'opposizione di centrosinistra accusa la maggioranza di "intransigenza" e di aver respinto emendamenti per colpire emergenze sociali come la violenza in famiglia o lo stalking.

"La sensazione è che la maggioranza si sia chiusa a riccio anche per nascondere le divisioni al suo interno", ha detto oggi in una conferenza stampa a Palazzo Madama il ministro ombra dell'Interno del Pd, Marco Minniti.

Secondo Minniti, il centrodestra ha accettato solo una serie di emendamenti relativi all'identificazione degli immigrati clandestini, respingendo tutti gli altri presentati dal Pd, una quarantina in tutto, pur dichiarandoli "pertinenti".

"Non si dice: 'non sono proposte pertinenti. Si dice: 'sono proposte pertinenti, ma adesso no'", ha affermato l'esponente democratico.

La maggioranza, ha detto la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro, ha respinto gli emendamenti che puntavano a colpire le violenze in famiglia e lo stalking, cioè una serie di comportamenti persecutori che possono diventare anche violenti, come quelli di un innamorato respinto o di un collega invidioso. Norme che pure erano contenute nel pacchetto-sicurezza del governo di centrosinistra mai approvato dal Parlamento per la fine anticipata della legislatura, ma abbondamente ripreso dal centrodestra nel proprio decreto varato a maggio.

La maggioranza, dice il Pd, ha anche ignorato gli emendamenti sull'abolizione della difesa legale gratuita per i mafiosi o la concessione di un posto di lavoro nella Pubblica amministrazione ai cosiddetti "testimoni di mafia" (67 in tutto secondo le cifre fornite dai democratici), essenziali nei processi e la cui vita è costantemente a rischio per le minacce di Cosa Nostra e delle altre organizzazioni criminali.

MURO CONTRO MURO SULL'AGGRAVANTE PER I CLANDESTINI

Finocchiaro, che ha già annunciato di voler ripresentare domani in aula gli emendamenti respinti in commissione, parla di "intransigenza da parte della maggioranza contraddittoria rispetto all'apertura iniziale" mostrata dal centrodestra, e dice: "Non è un buon viatico per l'avvio della discussione in aula".

Uno dei "nodi essenziali" dello scontro resta quello dell'aggravante prevista per gli immigrati irregolari che commettono reati.

Secondo il testo del governo, infatti lo straniero - extracomunitario o cittadino Ue - che compia un reato merita una condanna maggiore se era in Italia senza permesso. Una posizione che per l'opposizione è incostituzionale, perché discriminerebbe gli imputati secondo la nazionalità e l'etnia. Ragion per cui il Pd, che presenterà una pregiudiziale di costituzionalità, chiede che l'aggravante sia comminata solo a coloro che già si sono sottratti all'espulsione.

"Di fatto - ha spiegato Finocchiaro - la norma verrebbe a essere simile per l'aggravante di latitanza nei procedimenti a carico di chi si è sottratto a un ordine di cattura".

Sembra invece risolta in queste ora la questione della confisca dei beni per coloro che affittano alloggi per immigrati clandestini. Dopo una serie di perplessità nelle fila della maggioranza e l'irrigidimento del governo, che aveva portato il Pd a dire che la norma avrebbe colpito anche le persone anziane che ospitano badanti senza permesso di soggiorno, la maggioranza ha trovato un'intesa su un emendamento che prevede la confisca solo in caso di "ingiusto profitto", dice una fonte politica.


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