mercoledì 14 gennaio 2009

2009:due giorni in più per liberarsi del fisco




Tax Freedom Day

Il Tax Freedom Day quest'anno cadrà il 23 giugno. Ci vogliono 173 giorni di lavoro per pagare le tasse, due di più del 2008

Liberarsi dalla morsa di un fisco considerato troppo esoso. E’ stato a lungo uno dei cavalli di battaglia dell'attuale maggioranza. Ma come un cane alla catena che abbaia da troppo tempo, il Tax Freedom Day ha finito per mordere i suoi stessi padroni.

Stiamo parlando del giorno di “liberazione fiscale”, cioè di quella ipotetica data dell’anno in cui, secondo calcoli effettuati su alcune fasce di reddito-campione, si smette di lavorare per pagare le tasse e si comincia a guadagnare per sé, per i propri consumi e (eventualmente) per i propri risparmi. Ebbene il peso fiscale complessivo medio per gli italiani nel 2009 – secondo le stime fatte dalla Cgia di Mestre per conto del Corriere della Sera – cresce di due giorni. Ciò significa che il Tax Fredoom Day nel 2009 cadrà il 23 giugno cioè dopo 173 giorni trascorsi a lavorare per il fisco. L'anno scorso la liberazione arrivava il 20 giugno, dopo 171 giorni (perché il 2008 era bisestile).

850 euro di tasse in più

E' il cosiddetto ceto medio quello più tartassato. Questo calcolo infatti fa riferimento a un impiegato con un reddito lordo di circa 40 mila euro più 500 euro di assegni familiari e con circa 30 mila euro di spese per consumi. Tra imposte dirette (cioè sui redditi) e indirette (cioè l'Iva sui consumi) nel 2009 avrà un carico fiscale di poco più di 21 mila euro, 850 in più rispetto all'anno scorso.

Va un po' meglio ai redditi più bassi. Un operaio con 20 mila euro lordi all'anno e 14 mila euro di spese paga circa 7.800 euro di tasse. Trasferito sul calendario significa che il Tax Freedom Day cade il 5 maggio, dopo 120 giorni di lavoro. Ma nel 2008 era il 2 maggio: ci sono sempre due giorni di tasse in più.

Vicini al giro di boa

Siamo ai livelli peggiori degli ultimi vent'anni. Guardando indietro andava peggio (di un giorno) solo nel 2007 e nel 2000. Si è pericolosamente vicini al giro di boa, cioè al 30 giugno, la metà dell'anno: il giorno in cui lavoreremo più per il fisco che per noi.

Ma come mai, nonostante l'abolizione dell'Ici sulla prima casa, le tasse medie crescono? L'aumento di quest'anno è dovuto essenzialmente al cosiddetto fiscal drag, cioè agli effetti dell'inflazione sul carico fiscale dovuto alla progressività delle aliquote fiscali. In altre parole, l'aumento medio degli stipendi fa sì che aumenti anche la percentuale d'imposta da pagare, quindi una parte dell'incremento del reddito viene mangiato dal fisco.

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