giovedì 15 gennaio 2009

Social card senza soldi





Molte tessere per fare la spesa risultano prive di disponibilità economica

A poche settimane dall’entrata in vigore del provvedimento che ha istituito la Carta acquisti da 40 euro al mese, esplode, un po’ in tutta Italia, il caso delle tessere prive di disponibilità finanziaria.
Secondo l’on. Franco Laratta (Pd) "da un milione di social card previste dal governo fino al 31 dicembre 2008, solo 520 mila sono state assegnate. E di queste 190mila sono risultate non coperte".
Stessa denuncia che arriva diversi Centri di assistenza fiscale (Caf). "Ogni giorno - dice Silvana Latini del Caf Cgil di Pescara - riceviamo quattro o cinque persone che vengono a chiederci perché i soldi non ci sono".

Con tutta probabilità si tratta di un inghippo figlio dei tempi e dei meccanismi farraginosi della pubblica amministrazione e delle sue procedura. Fatto sta che si stanno moltiplicando le denunce di anziani che, dopo la coda al supermercato, al momento di pagare, quando la Carta acquisti è consegnata alla cassiera e viene digitato il codice, la risposta è raggelante: "Disponibilità insufficiente".

La social card viene concessa agli anziani sopra i 65 anni o a bambini di età inferiore ai 3 anni (in questo caso il titolare della carta è il genitore) che siano in possesso di particolari requisiti. Ovvero: gli over 65 devono essere italiani o residenti in Italia e regolarmente iscritti all'anagrafe. Per quanto riguarda il reddito, deve essere un soggetto la cui imposta netta ai fini Irpef risulti pari a zero nell'anno di imposta antecedente al momento della richiesta della social card o nel secondo anno di imposta antecedente al momento della richiesta della card. Inoltre è indispensabile avere trattamenti pensionistici o assistenziali che, cumulati ai relativi redditi propri, siano di importo inferiore a 6mila euro l'anno o di importo inferiore a 8mila euro l'anno, se di età pari o superiore a 70 anni. Per i bambini di età inferiore a 3 anni, necessario un Indicatore della situazione economica equivalente (conosciuto pure con l’acronimo Isee), in corso di validità, inferiore a 6mila euro.

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