martedì 9 febbraio 2010

ELUANA, un anno dopo. Una legge pericolosa è in arrivo: fermiamola!

Le implicazioni cui siamo di fronte difficilmente sono affrontabili attraverso una legge, soprattutto se ci troviamo di fronte a speculazioni politiche che fanno a pugni con la delicatezza posta dalla materia che si vuole regolamentare. Si rischia di demandare alla burocrazia ciò che la burocrazia non può affrontare perchè si tratta delle domande più profonde cui siamo chiamati a rispondere. Un intervento legislativo può essere più dannoso dell'attuale vuoto.

Giordano Mazzurana


Un anno fa, il 9 febbraio 2009, cessavano le sofferenze di Eluana Englaro, in stato vegetativo da 17 anni dopo un incidente stradale che spezzò la sua vita quando era ancora una ragazza, una nostra coetanea.
Una ragazza che era stata libera, vitale, vulcanica. Che aveva le idee molto chiare su quale fosse la sua idea di dignità umana. Avendo assistito, poco prima dell'incidente, alla condizione in cui versava un amico in coma irreversibile e aveva manifestato ai genitori e agli amici la sua ferrea volontà di non dover subire gli stessi trattamenti nel caso in cui quella sorte fosse toccata a lei. Cosa che, drammaticamente, successe.
Sulla vita di Eluana, sul suo corpo, sulla sua famiglia, per anni è stata combattuta una guerra ideologica a colpi di strumentalizzazioni. Molti politici irresponsabili hanno diviso l'opinione pubblica in "partito della vita" e "partito della morte", come se chi affermi la libertà individuale di autodeterminazione "tifasse" per la morte dei malati e non difendesse semplicemente, invece, la possibilità per ogni persona di decidere della propria vita.
Nei giorni tragici della fine di Eluana, e immediatamente dopo, la destra spinse il Senato ad approvare il testo di una legge scritta sull'onda di un'emotività distorta, esasperata e strumentalizzata. Una legge che dovrebbe introdurre il testamento biologico, cioè la possibilità di esprimere le proprie volontà circa i trattamenti medici a cui sottoporsi nel caso in cui ci si trovi in condizioni di incoscienza, e quindi di impossibilità di dare o negare il proprio consenso informato alle terapie e agli interventi medici (diritto garantito dalla nostra Costituzione).
La legge che la destra ha approvato al Senato, e che presto arriverà anche alla Camera, E' UNA LEGGE SBAGLIATA CHE NON CONSENTE ALLE PERSONE DI SCEGLIERE E DI AUTODETERMINARSI.

C'è un'altra possibilità. Una buona legge sul testamento biologico. Una legge seria e rispettosa delle persone.

L'anno scorso i Giovani Democratici di Milano si sono opposti al vile sciacallaggio messo in atto dalla destra sulla pelle della famiglia Englaro e hanno sostenuto la proposta di legge del Senatore Ignazio Marino.

http://www.gdmilano.it/node/65

http://libertadiscelta.ilcannocchiale.it/

Oggi è importante continuare a sostenere quella battaglia di civiltà.
Diamo voce e forza alla proposta di Ignazio Marino per una buona legge sul testamento biologico e fermiamo l'orrenda legge che sta per essere approvata dalla destra.

Ti inoltriamo una nuova, importante iniziativa a sostegno di una legge seria e contro una legge liberticida.



LIBERTA' DI CURA: ELUANA UN ANNO DOPO

"Si tratta di un problema di libertà individuale che non può non essere garantito dalla Costituzione quello cioè di affermare che non possono essere imposte obbligatoriamente ai cittadini pratiche sanitarie". Aldo Moro, dibattito sull'articolo 32 della Costituzione, Commissione per la Costituzione della Repubblica Italiana, 28 gennaio 1947

Il 9 febbraio 2009 Eluana Englaro, dopo 17 anni passati senza coscienza in un letto, divenne finalmente libera. Direi liberata, dall'impegno civile di un padre esemplare e dal sussulto democratico di una parte del Paese che non tollerava l'illecita invadenza dello Stato nell'imporre ad una persona terapie non volute per prolungarne l'agonia.
Il dibattito sul testamento biologico fu allora travolto e nell'Aula del Senato si arrivò all'approvazione di una legge contro la libertà di scelta, calpestando il principio dell'autodeterminazione dell'individuo.
Oggi vi scrivo per ribadire, ad un anno dall'appello sul sito www.appellotestamentobiolo
gico.it che vi ha visti firmatari, insieme a personalità del mondo giuridico, della cultura, dello spettacolo, dello sport (da Gustavo Zagrebelsky a Marcello Lippi, da Eugenio Scalfari a Luciana Littizzetto): non permettiamo che venga dato il via libera a una legge contro la libertà di scegliere.

La legge approvata dalla destra al Senato lo scorso marzo è adesso all'esame della Camera dei Deputati che la renderà presto definitiva. Si tratta di una norma contro la libertà individuale nella scelta delle terapie. Di fatto impone a tutti noi l'obbligo di terapie mediche quali la nutrizione e l'idratazione artificiali, anche se siamo contrari ad esse, anche se servono solo a prolungare una irreversibile agonia.

La strada da percorrere è un confronto aperto e libero da condizionamenti ideologici, per una legge che tutti condividano. Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha mostrato aperture in tal senso, ma il Governo sembra voler utilizzare la propria forza per imporre un voto ideologico sul testamento biologico, contro le evidenze scientifiche e la libertà individuale.

Il mio impegno su questi temi continua più forte di prima.

Per questo chiedo a voi, donne e uomini liberi e laici, di esercitare i vostri diritti di cittadini, promuovendo un'azione di pressione sulla Camera dei Deputati.

E' il momento di fare sentire la nostra voce: scriviamo al Presidente Fini, utilizzando un modello di lettera che vi allego oppure scrivendo un testo diverso. Se saremo in tanti riusciremo a fare "massa critica" e non resteremo inascoltati.

Per scrivere a Gianfranco Fini manda un'email a:
fini_g@camera.it

Ignazio Marino

Presidente Fini,
sono un sostenitore dell'appello per il testamento biologico (www.appellotestamentobiol
ogico.it) promosso dal senatore Ignazio Marino e da numerose personalità del mondo giuridico, scientifico e culturale italiano.
La legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, approvata dal Senato sarà presto all'esame dell'Aula della Camera dei Deputati.
Le scrivo per invitarLa a non ignorare la mia voce.
Chiedo una legge per il diritto alla salute ma contro l'obbligo alle terapie.
Chiedo una legge laica, tracciata nel solco dell'art. 32 della nostra Costituzione.
Mi auguro che il Suo contributo sia determinante nell'aprire una nuova fase di riflessione e condivisione su un testo che attualmente è contro le evidenze scientifiche e la libertà individuale.
Un confronto che consenta di uscire da un'impostazione ideologica, rendendo la legge utile per le persone in modo che ciascuno possa scegliere liberamente a quali terapie sottoporsi e a quali rinunciare.

Grazie

Firma

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Giovani Democratici Milano
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