venerdì 16 maggio 2008

Veltroni vede Berlusconi: dialogo su riforme ma ruoli distinti

Per il Pd priorità a salari e pensioni piuttosto che taglio Ici

Roma, 16 mag. - E' partito ufficialmente con l'incontro di oggi a palazzo Chigi il dialogo tra maggioranza e opposizione. Walter Veltroni dopo essersi trattenuto non più di mezz'ora con il presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa per raccontare ai giornalisti i contenuti del colloquio. La stella polare per il leader del Pd resta il necessario confronto sulle riforme istituzionali, perchè sul resto, sui contenuti programmatici le differenze restano e i ruoli saranno ben distinti, spiega.

Veltroni chiede al premier di far ripartire "subito" il pacchetto elaborato nella scorsa legislatura dalla commissione guidata da Luciano Violante, ed ottiene un sostanziale via libera ad avviare al più presto il lavoro su "riduzione del numero dei parlamentari, una sola Camera legiferante, e anche un iter più certo e rapido per i provvedimenti del governo in Parlamento", in più sul tavolo c'è lo Statuto dell'opposizione su cui Berlusconi ha già offerto pubblicamente la sua disponibilità ma che dovrà essere vagliato insieme alla riforma dei regolamenti parlamentari per tener conto oltre che del Pd anche delle altre due forze di opposizione: Idv e Udc. Ragione per cui Veltroni, lasciato palazzo Chigi, ha informato al telefono Pier Ferdinando Casini e il capogruppo dipietrista Massimo Donadi del primo colloquio con il Premier.

Quanto alla riforma elettorale per le europee, la posizione del Pd è lievemente diversa da quella della maggioranza, ossia "è giusta una soglia di sbarramento, come esiste in molti Paesi europei, ma ritengo sbagliato fissarla al 5% come hanno chiesto alcuni esponenti del Pdl. Al 5% avrebbe un effetto diverso...". E qui cita l'altro leader dell'opposizione, Pier Ferdinando Casini, "Ho sentito che ieri Casini ha parlato di una soglia al 3%; altri parlando del 2%... penso che dovremmo lavorare attorno a quella dimensione, che evita che la rappresentanza italiana sia frammentata e al tempo stesso non impedisce di arrivare al parlamento Ue a forze che oggi non sono nel Parlamento italiano".

L'argomento Rai invece è stato solo "sfiorato" durante il colloquio e per il segretario del Pd è stata l'occasione per ribadire al premier che il nuovo cda della tv pubblica andrebbe, a suo giudizio, nominato con nuove norme. Seppure il governo non sembra orientato ad accogliere questa richiesta. "Ho detto che sarebbe necessario fare una nuova normativa - spiega Veltroni -, questa è una di quelle materie sulle quali ci sono grandissimi problemi. Ho semplicemente auspicato che il nuovo cda sia nominato con nuove norme".

Più cauta l'apertura del segretario del Pd sui temi che saranno all'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri: "Se ci sono risorse disponibili - spiega Veltroni a chi gli chiede se il Pd voterà il taglio dell'Ici - bisogna metterle per aiutare i salari, gli stipendi e le pensioni". L'emergenza sociale nelle fasce più deboli è secondo Veltroni la vera priorità su cui l'esecutivo dovrebbe concentrarsi ed è quello che ha chiesto al premier oggi. Così come sul caso Alitalia il leader del Pd assicura che sarà "tema di confronto e di conflitto" perchè, ricorda, "io continuo a pensare che aver fatto andar via Air France e annunciato cordate che non si sono viste sia stato un grave errore". Anche sulla sicurezza la posizione del Pd per ora è di attesa, prima di esprimere un giudizio compiuto bisognerà vedere le misure che il governo presenterà, ma il no all'introduzione del reato di immigrazione clandestina è già stato pronunciato dal ministro-ombra della Difesa, Marco Minniti.

Insomma Veltroni ha voluto render chiaro che "è normale" che ci sia una dialogo tra maggioranza e opposizione "sulle regole del gioco", come avvienein tutti i paesi europei. Non dovrebbe stupire così tanto la stampa italiana, fa notare, ma "guai a chi pensa al consociativismo" o a quella "melassa" che si è vista in passato su alcuni temi programmatici sui quali "i confini tra gli schieramenti diventavano imprescrutabili".

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